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Convento di Sant'Antonio

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Chiesa e Convento di Sant'Antonio - a. 161


(foto A.Tanzariello)


Testo di Franca Digiorgio

Il secondo, in ordine di tempo, insediamento francescano avutosi a Bernalda è del 1615 dei P.P. Minori Riformati, Congregazione sorta dopo la Riforma di Basilicata del 1593, da cui si formarono le due Provincie dell’Osservanza e della Riforma.
Il Convento dei P.P. Riformati fu costruito su richiesta dell’Università di Bernalda, pur se con reticenze da parte dei Conventuali già presenti sul territorio e precisamente ad un centinaio di metri dal luogo scelto per il nuovo insediamento che, a sua volta, era ad un centinaio di metri dalla porta maggiore del paese. In definitiva il Convento fu edificato con l’assenso dell’Arcivescovo di Acerenza e Matera, fra’ Giovanni Spilla, con un impianto quadrangolare avente un chiostro centrale con doppio ordine di arcate a tutto sesto, tre per ogni lato e una Chiesa adiacente.
Secondo le notizie tramandateci dall’Anonimo bernaldese nella sua Historia inedita, fu costruito nel giro di due anni con obolo spontaneo di tutti i cittadini e concorso dell’Università che assegnava £. 170 annui per le spese di culto ...e dedicato a S. Antonio da Padova con una estrazione per la indecisione della scelta con l’Immacolata Concezione.
La descrizione del Convento fatta dall’abate Pacichelli lo vuole ...degno di aggiungere ornamento ad una Capitale.
Il complesso dovette subire numerose modifiche ed ampliamenti che cambiarono il suo originario impianto, fu costruita la torre dell’orologio, furono aggiunti due corpi di fabbrica a Sud e fu ridefinita la facciata principale rivolta sulla piazza antistante. Il chiostro che ha subito delle alterazioni aveva sulle pareti perimetrali degli affreschi, che attualmente si possono ancora intravedere. Sul porticato del chiostro si sviluppa il corridoio di accesso alle celle, che conservano ancora oggi le stesse caratteristiche dimensionali e spaziali originarie con copertura a volta a padiglione con lunette.
A cavallo di questi ultimi vent’anni sono state fatte le ultime opere di ristrutturazione del complesso del Convento, il quale da più anni è la sede del Municipio.
La Chiesa di S. Antonio, annessa al corpo di fabbrica del convento e costruita contemporaneamente ad esso, aveva da principio una sola navata centrale. Nel 1684 sotto il Provincialato di P. Domenico da Bernalda, fu aggiunta la navata laterale destra a Nord, che in una "platea" del 1723 è denominata Le Cappelle, raggiungendo un numero di 8 altari.
Inoltre l’ampliamento previsto, come si può riscontrare nel citato documento, proseguì con l’aggiunta di un atrio alla chiesa con il coro superiore. Probabilmente questo spazio anteriore è l’attuale zona d’ingresso della Chiesa, che come una sorte di "nartece" introduce la facciata interna in cui è inquadrato il portone. Queste opere apportate da P. Bernardino Plati di Bernalda, terminarono con l’aggiunta del campanile, a pianta quadrata con sovrapposizione mista di ordini e terminante con una cuspide di gusto orientaleggiante e, un arricchimento, di molte opere letterarie, della biblioteca.
L’interno della chiesa è caratterizzato dagli elementi decorativi della volta a botte lunettata con eleganti peducci e dalle pale settecentesche degli altari laterali. L’abside è a pianta quadrata coperto da una volta a schifo. La facciata, sicuramente rimaneggiata nel 1819 ad opera di P. Carlo da Ferrandina, è lineare e severa nell’architettura, con quattro lesene di ordine gigante, che ripartiscono la superficie in tre parti, delle quali le laterali sono leggermente curvilinee. La facciata è interrotta superiormente da un cornicione aggettante sovrastato da un coronamento costituito da un elemento centrale, racchiuso da due lesene e terminante con una cimasa curvilinea, e due laterali contenenti due altrettante finestrelle ellissoidali.
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